7 aprile 1631, Martino de Léon nominato vescovo di Pozzuoli
Nel Concistoro del 7 aprile 1631, con il consenso del re di Spagna Filippo IV e l’approvazione di papa Urbano VIII, Martino de Léon y Cardenas viene nominato vescovo di Pozzuoli.
Spagnolo, nato nella provincia di Malaga nel 1584, frate agostiniano, fine diplomatico, con esperienze in sud America, è uno dei protagonisti indiscussi della storia di Pozzuoli. Impossibile condensare in poche righe la straordinaria personalità e le opere compiute a beneficio della città.
Insediatosi ufficialmente il 28 giugno 1631. È il committente del rifacimento della Cattedrale, affidato agli architetti Bartolomeo Picchiatti e Cosimo Fanzago; lui stesso contribuì, poi, ad arricchirla con dipinti dei più rinomati artisti del tempo tra cui Artemisia Gentileschi e Giovanni Lanfranco.
Notevole è stato l’impegno per migliorare le condizioni di vita dei puteolani con una particolare attenzione per i poveri. Con la sua grande autorità riuscì a tenere la città al di fuori della rivolta di Masaniello; nel corso della rivolta il viceré don Giovanni d’Austria lo nominò suo vicario nel comando delle forze militari che repressero i moti rivoluzionari. Per questa fedeltà alla corona spagnola, nell’agosto del 1650 è nominato arcivescovo di Palermo, città dove morirà il 15 novembre 1655.
Il popolo puteolano per esprimere la propria gratitudine al presule, gli eresse, nella piazza maggiore, un monumento marmoreo attribuito allo scultore Giuliano Finelli.